Il bandito è preso!

Ci sono voluti una Dama, una cana e tre Briganti per fermare le nefandezze di questo maledetto, ma il rientro è ancora lungo. Il sentiero in questo periodo è abbastanza scivoloso causa il manto di foglie presente sul tracciato, le nebbie notturne e mattutine che creano la giusta lugubre atmosfera e aggirando i Pizzi, si hanno dei sali scendi abbastanza insidiosi.

Ovviamente il maledetto non aiuta la discesa e sono i miei due compagni a ricordargli come ci si deve comportare!

Arrivati alla segnaletica, il percorso a scendere si fa infido, almeno in questo periodo. Anche qui il fogliame copre sovente il tracciato, regalando qualche insidia nel muovere il passo e in alcuni tratti ha una certa ripidità. (nulla di grave, basta prestare la giusta attenzione).

Superiamo un breve tratto attrezzato, dove il manigoldo tenta in ogni modo di farci cadere e sono io questa volta a farlo rientrare nei ranghi!

Proseguiamo nelle faggete, zigzagando le piante, sul sentiero che qui si rifà irto (nulla di complicato) e sotto di noi ammiriamo il Passo di Agueglio, ricolmo di gente che a furor di popolo al nostro arrivo, impreca sputa e tenta di linciare il maledetto conte, a stento da noi salvato!

E’ il Tiburzi che sparando colpi in aria e con voce tonante, riesce infine ad allontanare la folla inferocita: “E’ dei parlaschini occuparsi di Lui, guai a voi!”, “Maledetti bifolchi, buoni solo a far gli eroi, quando la preda e presa da altri!”

pizzi di parlasco

Già si festeggia. Alla santella veniamo doverosamente rifocillati, prima di prendere l’ultimo tratto di strada: una bella mulattiera cosparsa di foglie che arrivano fino alle ginocchia che pian piano ci riporta verso Parlasco.

Abbiamo voglia di scherzare e tra uno sganassone e l’altro al bandito, ci divertiamo a calciarci le foglie addosso!

Un ultimo sforzo e ci siamo.

La folla è festante, il Balbiani ci abbraccia festoso, un velo di lacrime negl’occhi del popolo ci fa comprendere il nostro operato. Ormai verso sera, i fuochi illuminano la valle, damigiane di vino vengono aperte in nostro onore e perfino le guardie risultano simpatiche ai nostri occhi, onorate che qualcuno abbia svolto questo delicato compito per loro conto.

I banchetti sono deliziosi, restituiamo il compenso donandolo alle genti. Il Lasco è al sicuro e ben presto farà la fine che si merita e il popolo decide di onorar l’impresa con dei bellissimi affreschi colorando il piccolo borgo di Parlasco, con questa straordinaria storia! (in realtà gli affreschi realmente presenti, trattano la storia del bandito Lasco)

Noi a tarda notte in silenzio ci accomiatiamo. I saluti tra noi e il Piaciana sono alla maniera dei briganti, freddi e distaccati, ma gonfi di rispetto. Ahimè l’amico si dirigerà nel comasco facendo una brutta fine, venduto da un altro brigante per pochi spiccioli.

Il Tiburzi dopo una breve sosta a Milano, tornerà in Maremma, facendo anche lui una brutta fine.

Io invece, sono ancora qui che la racconto, sempre in compagnia della mia adorata Dama!

Alla prossima.

Il Selvatico.

Conclusioni.

Ovviamente è una storia di pura fantasia, con qualche riferimento storico, reale e non…

Il percorso invece è reale e lo trovo molto bello ed interessante, buono l’apporto fisico, meravigliosi i panorami, inoltre lo ricordo sempre con affetto perché è stata la prima camminata che abbiamo fatto insieme il Sig. 0081, la Cana (Ginger) ed io.

Non di facile esecuzione e con discreta elevazione, molto concentrata negl’11 Km per l’intero anello; fatto più volte anche verso il mese di aprile, il fogliame ricopre spesso il terreno, quindi PRESTARE SEMPRE ATTENZIONE a dove si muove il passo, anche perché in alcuni tratti c’è spazio per il singolo scarpone, sono rari i tratti dove ci si muove comodamente (stile marciapiede per intenderci).

Attenzione al percorso sulle creste dove il tracciato guadagna la seconda E (EE). Nulla di complicato, ma di TUTTO RISPETTO e durante la discesa, a volte irta, verso il Passo di Agueglio prestate attenzione al fogliame che può nascondere insidie.

Ricordo che non c’è acqua durante il tragitto (Parlasco a parte). Partite preparati e poi ahimè da ALLORA ad OGGI a Parlasco non ci sono Bar!!! Ma bagni pubblici si!

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