Questo weekend lungo nelle Dolomiti è nato per una gran botta di fortuna, ma di questo vi parlerò più avanti.
Il tempo non prometteva bene quindi il rischio era di non poter vedere granché delle meravigliose Dolomiti.
Dopo una bella vasca in auto, siamo arrivati a destinazione. Ci siamo fermati a Misurina e purtroppo il lago, oltre ad essere ancora ghiacciato, era praticamente invisibile per via della nebbia bassa.
Un po’ delusi abbiamo raggiunto Padola e il nostro bed and breakfast (un posticino davvero delizioso, se volete i contatti scrivetemi).
Abbiamo preso confidenza con i dintorni e dopo cena, siamo andati a riposare.
Un po’ delusi abbiamo raggiunto Padola e il nostro bed and breakfast (un posticino davvero delizioso, se volete i contatti scrivetemi).
Abbiamo preso confidenza con i dintorni e dopo cena, siamo andati a riposare.
Fortunatamente al risveglio ci ha salutati un bel sole così, dopo la fantastica colazione preparata dal signor Ermanno (strudel e torta di mele fatti in casa) siamo partiti.
Siamo ripassati da Misurina e stavolta abbiamo visto sia il lago che le fantastiche Tre cime di Lavaredo.
Una assoluta meraviglia!
Capisco benissimo perché loro e tutte le Dolomiti sono state dichiarate Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Il viaggio in macchina è stato tutto un susseguirsi di stupore perché ogni scorcio che ci si presentava lasciava davvero a bocca aperta.
Dopo le Tre Cime ci siamo spostati al lago di Braies; anche lui quasi tutto ancora ghiacciato.
Un posto bellissimo, ma nonostante fossimo fuori stagione, c’era già troppa gente e non ce lo siamo goduti al meglio.
Per inciso, ribadisco che se andate a visitare un luogo in montagna NON dovete andarci con le scarpette da tennis e poi lamentarvi perchè si sporcano, scivolando ogni due passi, ma per questo vi rimando a questo articolo.
Una giornata bella intensa per vedere il più possibile, una cena veloce a base di zuppa di gulasch che non avevo mai provato e mi è piaciuta tantissimo e poi a dormire.
Terzo giorno,
altra colazione dei campioni, abbiamo lasciato questo villaggio delle fiabe che era il nostro b&b e ci siamo diretti in val Pusteria, a Sesto.
Il primo lunedì di chiusura ufficiale della stagione invernale, tutto chiuso e nessuno in giro quindi dopo aver pranzato nell’unico ristorante aperto, ci siamo diretti al Caravan Park Sexten.
Sì, proprio il rinomato campeggio a 4 stelle, molto conosciuto per il suo favoloso centro benessere e le case sull’albero.
Siamo andati lì perché per la prima volta in vita mia, ho vinto con un concorso una notte nella casa sull’albero con annesso ingresso al centro benessere.
Un grosso colpo di fortuna e per questo ringrazio il sig. Loacker e la mia golosità infaticabile.
Pioveva parecchio quindi dopo il check in siamo saliti al volo nella nostra camera.
Una suite pazzesca che sembra un appartamento con idromassaggio e sauna privata annessa.
Vi metto qualche foto per farvi un’idea
Dopo aver testato idromassaggio e sauna, visto che il tempo era avverso, sono andata al centro benessere e mi sono fiondata in piscina, seguita incredibilmente da selvatico che si è ambientato subito nonostante lo scetticismo iniziale (ma io non avevo dubbi!). Ci siamo goduti due ore abbondanti tra piscine e saune che ci hanno rigenerato.
Risveglio da principi con sauna mattutina, super colazione e poi via per la nostra strada lasciando a malincuore questo posto stupendo.
Ora capisco perché le case sull’albero sono difficili da prenotare nonostante il prezzo…sono veramente una coccola e un bel modo per festeggiare un’occasione speciale o comunque farsi un bel regalo.
Partiti da Sesto ci siamo diretti a Longarone.
Mi sembrava doveroso visitare la diga del Vajont e rendermi conto coi miei occhi di cosa è successo e quali danni l’uomo può fare se non rispetta la natura.
Abbiamo passeggiato per Erto e Casso e siamo arrivati vicino alla diga osservando anche la ferita ben visibile che segnerà per sempre il monte Toc.
E’ stato molto toccante e nonostante fossi conscia di che disastro è stato, vedere dal vivo questi luoghi me ne ha fatto percepire ancora di più la gravità.
Via da Longarone abbiamo ripreso la strada di casa con una promessa: ritornare al più presto a visitare le Dolomiti zaino in spalla e scarponi ai piedi per godercele come meritano.
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