Ho già scritto di cosa fare e vedere se venite in visita alla città, ma oggi voglio soffermarmi su alcuni monumenti e luoghi insoliti di Pavia che però meritano una visitina.
Personalmente a me sono più che familiari, perchè li conosco da sempre, ma mi sono accorta che spesso per chi non è originario di Pavia, non sono proprio i primi che possono venire in mente, quindi ho pensato di fare un piccolo resoconto.
Ve li racconto con l’ordine in cui li incontrate partendo dal Castello Visconteo e scendendo fino in Borgo Ticino.
1. Monumento ai cani da caccia
Negli anni ’60, l’Avvocato Giacomo Griziotti, grande appassionato di cani da caccia, fece erigere un monumento al Bracco Italiano e allo Spinone.
Scultura realizzata dall’artista Ernesto Coppaloni che potete ammirare se decidete di passeggiare nel cortile del Castello Visconteo e l’accesso più comodo è da Viale XI febbraio.
2. Portici della Varesina (Palazzo Castelli)
In Corso Cavour, a pochissimi metri da Piazza Vittoria, trovate Palazzo Castelli ed i suoi portici che per quasi tutti i pavesi sono i “Portici della Varesina”.
Fin da piccola, quando ci si dava appuntamento lì, oppure si voleva parlare dei negozi sotto i portici si diceva “Ci troviamo sotto la Varesina” .
Questo nome arriva da un negozio di calzature presente sotto i portici di Palazzo Castelli negli anni ’50 che si chiamava appunto “La Varesina di Mazzucchelli”.
Ok, non è un vero e proprio monumento, ma è un punto centrale e di riferimento per il centro città.
3. Statua del Regisole
La statua che potete ammirare esattamente di fronte al Duomo di Pavia è una riproduzione realizzata da Francesco Messina ed inaugurata nel 1937.
L’originale di questa statua bronzea ha avuto una storia abbastanza travagliata tra saccheggi, battaglie, furti, fino ad arrivare alla distruzione nel 1796.
Quella attuale ha qualche differenza rispetto all’originale, per esempio il cagnolino che reggeva la zampa anteriore del cavallo non c’è più e nemmeno la barba sul viso del cavaliere.
Originariamente la statua si trovava nel palazzo reale, ma quando fu ricostruita, venne posizionata in piazza del Duomo (dove si trova tuttora).
Incredibilmente è sfuggita indenne al crollo della Torre Civica nel 1989.
4. Angelo della Peste
Verso la metà di Strada Nuova, sulla destra se state scendendo verso il fiume Ticino, alzando lo sguardo potete scorgere l’Angelo della Peste.
Un bassorilievo raffigurante un angelo che indica il fiume e quindi la strada per uscire dalla città.
La leggenda narra che durante una terribile pestilenza, due angeli si aggirassero per la città.
Uno cattivo (rosso) ed uno buono (bianco), dispensando morte o guarigione.
Per far cessare l’epidemia il vescovo San Damiano, fece portare da Roma la reliquia del braccio di San Sebastiano che fece il miracolo animando l’angelo bianco.
Quest’ultimo incontrò quello rosso in Strada Nuova e gli indicò la strada per andarsene definitivamente dalla città portando via con sé la peste.
5. Monumento alla Lavandaia
Non è proprio sconosciuto, tutt’altro, ma il Monumento alla Lavandaia non è certo il primo luogo che le persone vanno a visitare quando arrivano a Pavia.
Appena superato il ponte coperto, sulla sinistra (venendo dal centro storico), incontrate il Monumento alla Lavandaia.
Una statua di bronzo realizzata dal 1981 da Giovanni Scapolla per celebrare le donne che facevano questo mestiere proprio sulle rive del Ticino.
6. La Linguacciona del Borgo
Dopo aver visto la Lavandaia, proseguendo per via Milazzo, godetevi le case e la vista della città del Borgo, ma andate fino in fondo e sulla destra, sul muro di una casa rossa, potete vedere la Linguacciona del Borgo.
Una scultura che raffigura la testa di una donna che fa la linguaccia.
La leggenda racconta che un imprenditore lavandaio fece costruire una casa sul fiume coi soldi guadagnati dal suo lavoro.
Le lavandaie che lavoravano per lui, avevano l’abitudine di parlare e “sparlare” durante il loro duro lavoro e sostenevano che la casa del padrone fosse stata costruita “con sotto le ruote” (l’afat la cà cun suta i rod), ossia costruita contraendo debiti e quindi i creditori avrebbero potuto portargliela via in qualsiasi momento.
Lui, di tutta risposta, fece aggiungere sulla facciata della casa, questa statua che sbeffeggiava l’abitudine delle lavandaie di spettegolare sempre facendo loro una linguaccia.
Avete mai visitato questi monumenti insoliti di Pavia?
Ne conoscete altri poco noti, ma interessanti da visitare?
Raccontatemelo nei commenti.
(Alcune delle immagini dei monumenti insoliti di Pavia che vedete sono mie, altre prese dal libro “Studi Fotografici Pavesi” e altre ancora scattate da Claudia Gatti)
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