Pizzo Formìco 1638 Mt slm 5-10-2022

Partenza: Rifugio San Lucio 1027 Mt slm

Arrivo: Pizzo Formìco 1638 Mt slm

Dislivello +/- : 884 Mt complessivo

Difficoltà: E

Tipologia: Percorso ad anello

Premessa

Giunti al Monte Palanzone, sul triangolo lariano, (si veda il post) una frase posta sul cancello recita: “il Palanzone è sempre il Palanzone”, aggiungo io, ma “Il Formìco è sempre Il Formìco!”

La considero una tra le più belle e rilassanti camminate che abbia mai fatto.

Se esistessero 12 stagioni, sarebbe bello farla sempre e risulterebbe sempre, molto gradevole!

Attenzione si pronuncia Formìco, con l’accento sulla i, come dite formica, ma al maschile!

Fatta la dovuta premessa, partiamo.

6:30 del mattino, in città c’è ancora caldo, anche se le temperature stanno cambiando, il Sig.0081 con Ginger ci aspettano sotto casa, questa volta con noi, c’è anche Countrygirl, direzione Clusone, per poi salire fino al parcheggio, nei pressi del rifugio San Lucio.

Questa bellissima camminata, l’avevamo fatta, con il Sig.0081 e Ginger dopo il primo lockdown, nel maggio 2020, ma avevo una gran voglia di rifarla, questa volta in autunno.

Allora il parcheggio era gratuito, questa volta abbiamo pagato 3 euro, con un tagliando gratta e sosta che abbiamo preso al rifugio per puro caso. Era ancora chiuso, apriva alle 9:00, ma gentilmente chiamandolo, si sono offerti di darci il gratta e sosta, chapeau!

Ricordatevi di inserire anche la targa!

Vi do comunque un link dove è possibile acquistare il biglietto, onde evitare spiacevoli sorprese: link tagliando.

(Verificate sempre se è ancora attivo, nel caso informatevi a Clusone).

Superata la sbarra, costeggiamo il rifugio, tenendolo a sinistra. Ginger ha già recuperato un legnetto in tempo zero, una comoda agrosilvopastorale, costeggia l’oratorio San Lucio e un sentiero si snoda sulla destra, verso il bosco, prendiamo quello.

Pizzo Formìco
Chiesetta dell’oratorio San Lucio

Già da qui, il panorama sulle orobie bergamasche è splendido, le piogge dei giorni precedenti, hanno imbiancato a quote elevate le vette.

Il sentiero taglia la forestale. E’ difficile sbagliarsi, si passa da un bosco misto a radure e prati davvero ben tenuti, accompagnati sporadicamente da bellissimi caseggiati, fino a raggiungere la località, il pianaccio.

Qui resti di antiche postazioni sciistiche, la fanno da padrone, la radura si apre e il sole incomincia ad intravvedersi sulla cime del Pizzo Formìco, il bosco si dirada e permette una splendida vista sul Pizzo del Diavolo di Tenda.

Incrociamo, proveniente dalla nostra destra, un agrosilvopastorale.

La prendiamo in salita verso sinistra, è il sentiero 508, così almeno ci avvisa una palina, posta vicino ad una sbarra.

Continuiamo in salita, verso una bella baita in legno, abbandonando da qui in poi la forestale e prendendo un evidente sentiero che ci porterà in breve, nuovamente nel bosco.

La salita, mai faticosa, ci spinge in una bellissima faggeta, mista ad abete, ogni tanto il sentiero passa tra i rilievi della Montagnina, come a percorrere una strettoia, fino a raggiungere la Forcella Larga a quota 1470 mt slm, dove una cartellonistica indica Capanna Ilaria, con tutta una serie di percorsi che avremmo preso in seguito.

Pizzo Formìco

Quello per il Pizzo Formìco è il 542, Ora; poco prima della forcella c’è un ecomostro con strani simboli sulla facciata, non so cosa fosse in origine, forse Capanna Ilaria, forse un vecchio rifugio, non so, davvero.

La curiosità è che sono presenti una croce e una stella a cinque punte, simboli paleocristiani? Pagano-cristiani? Catto comunismo? Chi può dirlo!

Aspetto Countrygirl e l’avviso che adesso c’è la salita finale al pizzo, la parte più dura del nostro tracciato, “Andate”, ci dice, ”io arrivo con calma!”; “Non se ne parla”, aggiunge il Sig.0081, “Siamo insieme si va insieme!”, inutili le mie rimostranze.

Quando si è alla forcella, la vista spazia “sulla conca del Formìco”, vi giuro che si potrebbe tranquillamente confondere con un tipico paesaggio collinare toscano, c’è anche un filare di abeti, che potrebbe assomigliare ai cipressi di Bolgheri. Veramente una cosa meravigliosa!

Pizzo Formìco
La conca del Formìco

Anche i dedali di strade che si propagano nella conca, possono essere confusi con le famose strade bianche toscane. Incantevole.

Immaginazione al potere!

Torniamo a noi.

S’intraprende la salita, fin qui non avevamo incontrato nessuno, dalla forcella in poi, il mondo. E’ sempre bello vedere gente per i monti!

Mi spingo un po’ avanti con Ginger che da buona pastore, mi ricorda di aspettare il gruppo, alla fine, arriviamo tutti insieme anche se per percorsi diversi.

Il Pizzo Formìco è in posizione strategica, seppur non altissimo, gode di un gradevolissimo panorama, Monte Alben, Pizzo del Diavolo, Pizzo Arera, Pizzo Redorta, Pizzo della Presolana e chi più ne ha, più ne metta, tutti imbiancati.

Una bella meridiana dei monti, ci aiuta nell’identificazione.

Scendiamo per la stessa strada della salita, tornando alla forcella, qui ci consultiamo con Countrygirl; “Te la senti di andare fino al Rifugio Parafulmine?”, le si domanda “E’ quello lì, di fronte a noi!”, “Nessun problema”, risponde. Partiamo…

Anziché seguire la forestale, visibilissima, decidiamo per la direttissima, la raggiungiamo per prati, Ginger è esaltatissima, sempre col suo fedele legnetto.

Il Rifugio Parafulmine 1536 mt slm è stracolmo di persone, ci fermiamo anche lì per un ristoro, chi caffè, chi la bevanda degli yankee, chi una birretta, indovinate chi? Mi godo anche una buonissima fetta di torta di mele.

Pizzo Formìco
Rifugio Parafulmen

Anche da qui il panorama è davvero bello, il Pizzo Formìco è di fronte a noi, verso nord e sullo sfondo le orobie.

Dopo il ristoro, prendiamo la cresta che in breve ci porta sul sentiero per le malghe

In località 4 Sosta Tribulì de Mórc della Montagna 1485 mt slm, deviamo sul sentiero che corre verso sinistra, evitando la forestale che scende verso il basso.

Pizzo Formìco

Un rilassante falsopiano ci porta nuovamente verso il bosco che si prende di lì a poco. Incomincia la discesa che ci porterà alla Malga Fogarolo, quando aperta, è possibile acquistare dell’ottimo formaggio.

Dalla malga si continua a scendere, passando per il bosco, ogni tanto il percorso, si apre su splendidi prati, probabilmente adibiti al pascolo.

Si continua così tra boschi e pascolo, spesso accompagnato da stagni o pozze di abbeveraggio, passando per altri pianacci, uno è quello dei cacciatori, fino a passare in un bosco misto, con prevalenza di faggi.

Pizzo Formìco

Countrygirl incomincia ad essere un po’ stanca, lo capisco dal passo, sempre più pesante, il Sig.0081 cerca in tutti i modi di tenerla su, motivandola in continuazione; “Dai che ci siamo!”, oppure, “Dai che hai già fatto molto!” etc.

Siamo sul versante ovest sotto la Montagnina, qui il sole, in questa stagione, arriva obliquo e fatica a passare nel fitto del bosco, le piogge dei giorni precedenti hanno reso molto umido questo tratto dell’anello, rendendo anche le temperature piuttosto fresche, sono costretto a coprirmi un po’, mentre Countrygirl e il Sig.0081, l’hanno fatto già da tempo, Ginger ha il suo pelo!

La via ci riporta dopo un buon camminare, alla località pianaccio, quella con antichi resti sciistici, qui, prima di arrivare a quello che penso una volta sia stato un rifugio, deviamo a destra su evidente sentiero che in breve ci riporta sull’agrosilvopastorale in direzione, del Rifugio San Lucio.

Alla prossima, il selvatico!

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