Lago Ritorto-Lago Lambin-Lago Serodoli-Lago Gelato-Lago Nambrone-Pradalago-Lago Nambino
13-08-2023
Partenza: Telecabina 5 laghi, Madonna di Campiglio.
Arrivo: Passo Nambrone.
Dislivello +600 mt circa. -950 mt circa, 19 Km circa
Difficoltà: E
Tipologia: All’arrivo al rifugio 5 laghi in senso orario parte la nostra escursione con qualche piccola deviazione. Definiamolo un semicerchio, quota di partenza 2000 mt slm circa e rientro a Madonna di Campiglio.
Vent’anni, forse qualcosa in più e si ritorna a fare questo splendido giro sopra Madonna di Campiglio: I 5 laghi.
Si parte sempre presto dalla Val Camonica per raggiungere all’apertura la cabinovia dei 5 laghi che porta all’omonimo rifugio (credo che da poco si chiami in altro modo).
Con me la fedelissima Countrygirl, immancabile compagna d’avventure.
Questa volta la porto sul versante opposto. Le due precedenti camminate di questa stagione, svalicando in Trentino, le abbiamo fatte per la catena del Brenta. Questa volta le dolomiti ce le godiamo da un’altra prospettiva.
Puntualissimi come sempre, giungiamo alla telecabina. Qui con un po’ di pazienza e soprattutto arrivando presto è possibile trovare parcheggio gratuitamente, senza spendere ulteriori soldi, come è successo per il rifugio Tuckett (si veda il resoconto).
Siamo a ridosso di ferragosto e la cosa non è scontata, ma per quel che mi riguarda, in montagna mi muovo sempre presto e questo aiuta in molte cose, il parcheggio è una di queste.
La Signora si concede un caffè, mentre io ammiro dalla terrazza del rifugio la catena del Brenta. Sempre magnifico, anche se a quest’ora del mattino e per buona parte della mattinata, lo si vede in controluce.
Il sentiero che seguiremo in senso orario, parte da dietro il rifugio.
Il primo tratto è pianeggiante e anche un filo esposto, ma il percorso è “molto ampio” e conduce in breve al primo dei 5 laghi, il Ritorto a quota 2071 mt slm.



Countrygirl è molto entusiasta, solita manfrina baci e autoscatto, rifiuto categorico!
Il giro è lungo anche perché la mia intenzione è quella, una volta arrivati al lago Serodoli, di proseguire verso i laghi delle Malghette, ma non sarà così… Sigh!!!!!
Qui il sentiero incomincia a salire, nulla di complicato, ma ogni tanto ha un bel tiro.
Siamo all’interno del gruppo montuoso della Presanella, costellato da questi magnifici laghi alpini di origine glaciale. Dopo una salita costante, ma mai complicata come vi dicevo, si arriva la secondo lago, il Lambin (o Lambino) a circa 2327 mt slm.
Questo è forse il più “romantico” dei 5 laghi perché avvolto dalla catena montuosa. E’ molto intimo sembra quasi abbracciato dalla tonalite dei gruppi Adamello e Presanella.

Ora…
Durante la salita dal Ritorto al Lambin, dico chiaramente a Countrygirl di aspettarmi al Serodoli. “Ci vediamo lì”, le dico “aspettami”, ”Io mi farò qualche giretto, ma ci vediamo lì!”, “ok” mi risponde e per me la cosa, finisce li.
Arrivo al Serodoli, il terzo lago del nostro percorso odierno a quota 2370 mt slm, ammiro il paesaggio lunare circostante e subito mi dirigo verso il lago Gelato, quarto nel percorso.



Il tragitto che segue la via per il passo Nambrone 2460 mt slm è molto suggestivo e permetto una bella infilata (prospettiva) dei due laghi, nel loro insieme.
Decido infatti di raggiungere anche il lago Nambrone che nulla centra col normale giro dei 5 laghi, ma devo fare in fretta, negl’ultimi anni la Signora è migliorata molto nel suo incedere e i tempi di distacco nel corso del tempo si sono accorciati!
Verso il passo il sentiero ha un paio di strappi decisi, brevi ma intensi, giunto al valico, mi spingo verso il lago, ma mi rendo conto che il tempo stringe, mi tocca rientrare per non mancare l’appuntamento con Countrygirl. Prima però lascio il sentiero e mi spingo verso il “precipizio” per prati, in modo da ammirare dall’alto la Val Nambrone e un pezzetto di lago che è possibile vedere, da questa posizione.
Torno sui miei passi, arrivo al Serodoli, ma…. Countrygirl non c’è!
Attendo dubbioso guardando l’orologio, mi sembra strano penso tra me e me, dove caz.. e finita? Mi sposto verso la via da seguire, qui l’idea come annunciato a inizio resoconto è quella di fare i laghi delle Malghette…
Mentre attendo sempre più dubbioso, scambio due parole con due ragazzi, spiegandogli quello che sarebbe dovuto essere, il nostro giro. Mi arriva una telefonata, sono perplesso…
Guardo il telefono ed è La Signora, “dove caz.. sei finita?” chiedo preoccupato, mi risponde “non ti ho visto, ho aspettato un po’ e poi sono andata avanti!”.
“Dove sei?”, chiedo, mi risponde “mi sa che ho sbagliato e sono scesa al lago Nero”, “perché?”… segue una serie di parole che qui non è meglio riportare….
“Beh! Risali che hai sbagliato, e si che te l’avevo detto che non era quello il giro!”
Aspetto.
Arriva sorridente, ringhio un po’, ma poi scoppio a ridere, aspettiamo un attimo che si riprenda dallo sforzo e riprendiamo il cammino.
Si sale in un paesaggio incantevole, per prendere la deviazione per la bocchetta tre laghi, di fronte a noi le condizioni di luce sul Brenta sono migliorate.
“Ma qui arriva la fregatura….”
Gli amici trentini, sempre ligi sulle indicazioni, questa volta mi commettono un piccolissimo errore. A dire il vero anche colpa mia che non ho studiato abbastanza il percorso che avevo in mente di fare… Si perché ad un certo punto le indicazioni per la bocchetta spariscono e vengono indicate come sentiero attrezzato Bozzetto al Monte Zeledria.
Questa è la deviazione! Se conosciuta vi porta ai laghi delle “Malghette”, ma ahimè ormai è tardi e proseguiamo in discesa verso Pradalago.
Ad un certo punto, lascio Countrygirl a sé stessa, gradisce anche Lei il riflettere tra i monti!
Qui incredibilmente, incontro degli inadeguati alle crode! (si veda resoconto Tuckett).
La discesa ha un bel tiro e ad un certo punto sul sentiero, seduti comodamente, trovo una decina di persone abbondanti, ora, di spazio attorno ce n’è parecchio, ma loro hanno deciso di accamparsi tutti sul tracciato!
Arrivo a corse e già osservo vestiario inadeguato, ovviamente nessuno alza il culo per spostarsi, mi si gonfia la vena… Pseudo cordialmente invito la gente a spostarsi dicendo che non è il caso di fermarsi sul sentiero, per tutta risposta ottengo un… “Ma siamo stanchi!”, la vena esplode….
“Signore/signori, non si sta sul sentiero, di posto ce n’è abbastanza ai lati!”. Il capo branco salta su è mi dice: “Sa dov’è il passaggio per la bocchetta tre laghi?”
Ignorante, io.
“Guardi lo sto cercando anch’io, ma credo di averlo mancato, quindi credo sia un po’ più in alto rispetto a voi!”, poi vedo la croce…
Lo guardo e gli dico: “padre, per dio, ma anche lei che di solito è uomo dei monti, ma proprio in mezzo al sentiero dovete stare!? Non ha imparato nulla negl’anni!”, scoppia a ridere dandomi ragione, ci salutiamo e ognuno per la sua strada.
Scendo ancora un pezzo fino ad un bivio; a dx si scende al lago Nambino, a sx si va verso Pradalago e visto che era il nostro punto di sosta, proseguo verso quest’ultimo che nulla centra, col normale percorso dei 5 laghi.
Il rifugio Pradalago è preso d’assalto, fa un caldo tremendo e aspetto all’ombra La Signora. Arriva abbastanza accaldata e sfatta, ma è ora di mangiare e la prendo per la gola, mentre aspettiamo il cibo si addormenta al tavolo, con gomito appoggiato sul piano e pugnetto sulla guancia, da bravo bastardo, scatto una foto!

La discesa verso il lago Nambino, chiusura del nostro tour dei 5 laghi e qualcosa in più è molto semplice. Parte piste e parte bosco, all’ombra per buona parte del breve tragitto, giunti all’ultimo laghetto ci tiriamo via gli scarponi e ci gustiamo un bel bagno rigenerante ai piedi, provati e accaldati dal cammino fin qui fatto.

In breve per la pista si fa ritorno a Madonna di Campiglio e si recupera la macchina.
Alla prossima.
IL Selvatico.