Quotidianamente siamo circondati, chi più di meno, da cattiveria e persone cattive.
Persone incattivite con la vita e quindi con gli altri.
Tutti dicono: “lascia perdere”, “non permettere che ti intacchino”, “ignorale”, “combattile con la positività”, ma è molto più facile dirlo che metterlo in pratica.
Chi non ha un collega/amico/conoscente che passa il tempo a lamentarsi, compiangersi, criticare ed invidiare gli altri?
Sia chiaro, non quella sana invidia che io ad esempio posso provare per Sylvie Guillem o Julia Roberts che me le fa comunque ammirare, ma quell’invidia rancorosa e inacidita che porta a sputare veleno sempre e comunque.
I peggiori sono quelli che sputano veleno in maniera subdola, alle spalle, facendo le spie e poi esibendo la bella faccia davanti.
Forse esagero, ma considero queste persone una pestilenza, una piaga che infetta tutto quello che di buono aleggia nei loro paraggi.
Questo buono allora va spostato altrove, va indirizzato verso altra bontà così da provare a sommarla e farla vincere.
Sono convinta anche di un’altra cosa: tutto torna!
Se spargi cattiveria, questa prima o poi ti ritorna.
Se spargi amore, questo ti ritorna.
Entrambi moltiplicati, quindi è facile scegliere cosa si vuole nella propria vita.
Io non ce l’ho un antidoto contro queste persone cattive, posso solo impegnarmi il più possibile ad allontanarmi e non farmi prendere dal loro vortice nero. Non è semplice, perché l’attacco delle persone cattive è potente e tende a farti rimanere lì a rimuginare sulle cose. Il mio impegno quotidiano è di mettere una barriera; andarmene, parlare d’altro, distrarmi e coltivare i miei interessi a dispetto di ciò che a “quelli” da fastidio, solo perché loro non sono in grado di fare altrettanto o nemmeno ci provano perché non sanno di cosa si stia parlando.
Un esempio piccolissimo l’ho avuto col blog.
Io sono una neofita nel mondo del blogging e tutto quel che ho fatto, l’ho fatto da sola, imparando da zero e di strada ce n’è davvero ancora tanta da fare, ma capto come alcune persone attorno a me siano quasi infastidite, come se non mi ritenessero all’altezza o volessero sminuire quello che faccio.
In questo ambito sono imperterrita, non me ne curo e riesco ad andare avanti per la mia strada.
Penso spesso che il punto sia che loro non hanno avuto l’idea, il coraggio, la capacità, la possibilità di dedicarsi a qualcosa e questo generi invidia.
Il blog è un piccolo esempio, ma questo tipo di reazioni si trovano in tantissimi aspetti della vita quotidiana.
Grosso guaio “i cattivi” per noi empatici che tendiamo ad assorbire più degli altri le energie che ci aleggiano intorno.
E’ vero quando si dice che gli empatici hanno un sesto senso per riconoscere le persone cattive e false.
Questo solo perché se una persona si finge buona, ma in realtà non lo è, la sua energia arriva e si propaga oltre la sua maschera e il fatto di non riuscire a stabilire un contatto fisico, per me, è segno di qualcosa che non va.
Un piccolo campanello d’allarme che mi fa capire di non fidarmi e mi lascia sempre un senso di disagio.
Non so se parlarne possa accrescere il problema o sia utile per esorcizzarlo. So che è uno sfogo che mi ronza in testa da parecchio e quindi ho preferito buttarlo fuori.
Sono convinta che le persone cattive siano diventate così per un qualche tipo di sofferenza che col tempo è andata a sedimentare nell’animo stravolgendolo. Questa però non può essere la motivazione per giustificare il male fatto agli altri.
L’unico impegno da prendere è di non rispondere al male con la stessa moneta.
Mi piacerebbe sapere se anche voi vivete questo tipo di disagio e soprattutto, mi piacerebbe sentire chi invece riesce a fronteggiarlo e sconfiggerlo.
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Condivido molto del tuo pensiero, a me queste persone fanno spesso paura, riescono a tirare fuori odio e cattiveria per cose veramente piccole, quotidiane, quindi non oso immaginare come possano comportarsi in situazioni gravi ed importanti. Le peggiori in assoluto sono quelle che si auto descrivono come anime sensibili, artisti incompresi, iper sesnbili etc e poi augurano morte a chiunque non dia loro ragione, sono cattive verso chi la pensa diversamente o non è alla loro “altezza” e si circondano di seguaci pronti ad aizzarli verso chi osa essere in disaccordo.
Esatto, “i seguaci” forse ancora più pericolosi perchè più perfidi e subdoli.
I cattivi di cui parli, non credo siano così per reazione e come conseguenza ad esperienze negative. Lo sono cattivi. Sono nati con quella brutta piaga che è l’nvidia, che genera insoddisfazione e quindi gratuitamente diffonde male.
Con il tempo e l’età, che avanzando non ha solo aspetti negativi, ho avuto la fortuna di imparare a riconoscere energie negative… Le sensazioni alle quali ti riferisci tu…..
Quasi sempre ho ragione.
Però ho anche creduto che lo slancio di condivisione, chiacchierate, interessamento personale… fossero segnali e intenzioni di amicizia, quando invece erano solo modi per manipolare la mente ma anche i sentimenti… Questo è anche peggio della cattiveria. Questi sono anche quelli che si mettono a predicare….
Ci sono così tante cose belle nella giornata di ognuno di noi: non sprechiamo del tempo verso chi ci allontana dalla “bellezza”.
Hai ragione, il post mi è uscito di getto in un momento di “sconforto” di fronte all’ennesima cattiveria. Diciamo che l’ho usato per svuotare la mente dalla negatività e ha funzionato perché 10 minuti dopo stavo cantando 😉