Tempo fa ho sentito parlare di quanto sia benefico camminare a piedi nudi sul terreno o, meglio ancora, sull’erba fresca (Earthing).
Ero scettica, ma appena si è presentata un’occasione buona ne ho approfittato per provare.
Da sola, senza nessuno a cui dover spiegare cosa stavo facendo.
Ho tolto le scarpe e ho attraversato un pezzo di parco a piedi nudi. Non sapevo bene cosa aspettarmi in effetti.
Dopo i primi attimi in cui temevo di farmi male o di schiacciare qualcosa di sconveniente, mi sono fidata e lasciata andare. Ne ha giovato tutto il corpo e la mente.
Camminare a piedi nudi è una cosa che facevo spesso da bambina, ma col passare degli anni l’abitudine si è persa. Non parlo ovviamente di quando sono in casa o a lezione di danza (dove la maggior parte delle volte ci sono delle calze a far da filtro).
Parlo del camminare “a piedi nudi nel parco” (come dice il titolo di un famoso film).
Questa pratica è già conosciuta e sta riprendendo sempre più piede, perciò non ho scoperto nulla di nuovo. Semplicemente ho tentato di riappropriarmene e ve ne parlo per invitarvi a testarla personalmente.
Io ho provato durante una vacanza in montagna.
Il primo giorno ho attraversato il parco e nel momento in cui ho rimesso le scarpe effettivamente mi sentivo meglio, ma ho pensato fosse solo suggestione.
Il secondo giorno non vedevo l’ora di ritagliarmi quel piccolo momento tutto mio e la sensazione è stata nettamente positiva.
Se vogliamo andare più sul tecnico, posso dirvi che sulla superficie terrestre si accumulano elettroni. Questi entrando a contatto con la nostra pelle aiutano a neutralizzare le cellule positive (radicali liberi) che possono causare danni al nostro organismo e permettono al corpo di disintossicarsi.
Non vi tedio però con spiegazioni scientifiche, soprattutto perché non sono io la persona giusta e titolata a farlo.
Potete dare un’occhiata in internet e troverete tantissimi articoli che spiegano i molteplici benefici in maniera più esaustiva.
Io mi limito a dirvi che camminare a piedi nudi sul terreno naturale (erba, spiaggia, terra) fa bene e regala una splendida sensazione di freschezza e appartenenza alla natura.
Purtroppo la vita quotidiana non permette di “liberarsi” delle scarpe così di sovente, ma non vedo l’ora di concedermi nuovamente il mio momento di connessione con Madre Terra e prendere da lei tutta l’energia che mi può dare.
Mi piacerebbe sapere se avete mai provato e cosa ne pensate.
Potrebbe interessarti leggere anche: “Countrygirl in bicicletta“
Se ti piace camminare a piedi scalzi, prova a fare un giro in Val di Fassa. Appena sopra Moena si trova il Bosco di Ischiez, dove è stato predisposto un percorso ad hoc per camminare a piedi nudi.
Grazie per la segnalazione. Non ne ero a conoscenza, ma mi informerò 😉
E’ vero da bambini si inizia a camminare a piedi scalzi…poi per forza di cose bisogna mettersi le scarpe. Anche io da bambino nella casa al mare correvo per le strade a piedi scalzi .Quando vado nei parchi ogni tanto tolgo le scarpe e cammino a piedi scalzi… è vero è una sensazione energizzante oltre che fisiologicamente benefica…
In casa a piedi nudi, danzo a piedi nudi sull’erba, sulla sabbia, su piattaforma per pattinaggio ( che ha lasciato ricordi a tutte per settimane…. Ahimè).
È vero che arriva a noi l’energia della terra.
È vero che si respira l’unione col creato e lo si assorbe…. E ne beneficiamo.
A molti può sembrare un discorso da ‘fumati’, ma se nel silenzio e, predisposti all’ascolto attraverso i nostri sensi, ci abbandoniamo, possiamo davvero respirare energie positive.
Ci tengo a far camminare la mia bambina scalza in casa… cioè, non a piedi nudi, ma con i calzini antiscivolo. Anche d’inverno, perché comunque abbiamo il parquet che non risulta affatto freddo come pavimento. Le scarpe le usa pochissimo, solo per uscire. Molti mi contrastavano all’inizio per questo, mi dicevano persino che avrebbe imparato più precocemente a camminare se le avessi messo sempre le scarpe! Io sono partita però dal presupposto che si impara a camminare con i piedi, non con le scarpe. Questo per dire che sono una sostenitrice del recuperare il contatto dei piedi col suolo. Ma ammetto che non camminerei scalza nei parchi cittadini: la gente non ha rispetto, porta i cani nonostante i cartelli di divieto, e anche se le deiezioni ingombranti vengono (quasi sempre) raccolte, la pipì rimane inevitabilmente lì ad imperlare i fili d’erba. E poi le cicche di sigaretta, i piccoli rifiuti sparsi ovunque che non li noti ad uno sguardo superficiale ma se osservi tra l’erba ce ne sono molti… Nel giardino di casa purtroppo non va proprio meglio, perché abbiamo spesso visite da animali dei vicini e (abitando nei pressi di una zona incolta) anche serpenti e altre bestiole che non vorrei neppure sfiorare a piedi nudi! Approfitto però volentieri delle occasioni giuste quando mi capitano.
Eh sì, purtroppo i parchi cittadini non sono un buon posto per camminare scalzi.
Io lo faccio quando sono in montagna in posti che so essere “sicuri” da questo punto di vista e poi in casa…difficile che io utilizzi le ciabatte (grande cruccio della mia mamma quando vivevo con lei eheh).
Per ovviare al problema e riconnettersi con la natura potresti provare anche abbracciando gli alberi 😉