Il nostro ultimo giorno di vacanza abbiamo deciso di trascorrerlo con un’uscita tranquilla e Selvatico mi ha portata al lago di Tovel.

Doverosa premessa:

io non amo i posti troppo turistici e inflazionati, specialmente in montagna.
Vista la precedente esperienza con il lago di Braies (leggila qui), sono partita un po’ prevenuta.

Famoso, raggiungibile in auto e molto instagrammato. Mi aspettavo ressa e fastidio visto che abbiamo scelto un giorno di metà agosto.
Fortunatamente una serie di fattori ci è venuto in aiuto e mi ha permesso di innamorarmi di questo angolo di paradiso in terra.

Sappiate che nel periodo estivo non si può arrivare in auto fino al lago, ma bisogna andarci a piedi o con la navetta compresa nel costo del parcheggio.

Siamo arrivati in auto fino al primo parcheggio disponibile.
Pagando 10 euro abbiamo lasciato la macchina e ritirato il biglietto che consentiva ad entrambi di usufruire della navetta andata e ritorno per il lago.

Io, incredibilmente, ho insistito per salire a piedi.
Una mezz’oretta sul sentiero che passa attraverso boschi stupendi fino ad arrivare al lago di Tovel.

I più volenterosi possono partire anche più in basso, dall’Albergo Capriolo, e fare il sentiero delle Glare. Ci vogliono un paio d’ore circa e potrete passare da paesaggi lunari a boschi incantevoli fino ad arrivare a questo specchio d’acqua pieno di fascino.

Arrivati al lago, abbiamo intrapreso subito il giro ad anello che lo circonda.

Ogni angolo era una meraviglia per gli occhi. Mi sono innamorata immediatamente di questo posto.
Purtroppo il cielo era coperto, ma ad un tratto, per pochi secondi è uscito il sole ed è come se avessero acceso tutti i colori, primo tra tutti il verde smeraldo dell’acqua e poi si è illuminato anche il maestoso Brenta che ci si specchiava dentro.

Il giro del lago è una passeggiata molto semplice di un’oretta e mezza circa e ogni angolo vi regalerà immagini pazzesche.
Potete scegliere di portarvi da mangiare da casa e fare un pic nic vista lago oppure di pranzare in uno dei due ristori lungo il percorso.

La visita è stata molto piacevole, complice il tempo incerto e la giornata infrasettimanale non abbiamo trovato troppa gente e ci siamo goduti questa chicca in Val di Non.

Una curiosità molto carina è la storia del lago rosso.

Il lago di Tovel, fino agli anni 60 si tingeva di rosso e ovviamente, esiste una risposta scientifica al fenomeno e una leggenda più “romantica”.

La leggenda narra che che la principessa Tresenga, figlia del re di Ragoli, rifiutò tra i vari pretendenti anche il re di Tuenno, Lavinto.
Non accettando il rifiuto, Lavinto iniziò una guerra con Ragoli che portò all’uccisione di Tresenga e a fine giornata, il lago divenne rosso per tutto il sangue dei morti.

La ragione scientifica invece spiega che il lago diventava rosso in estate grazie alla presenza di un alga chiamata “Tovellia sanguinea”.
Dal 1964 il fenomeno è cessato e ancora oggi si cerca di risalire alla causa che ha portato a questo mutamento.

Il lago di Tovel rosso (foto presa dal web)

Per tutte le altre informazioni logistiche, una semplice ricerca in internet sarà sufficiente, ad esempio sul sito della Val di Non.

Fidatevi, non rimarrete delusi perché il lago di Tovel è davvero stupendo.

2 Replies to “Lago di Tovel, tra leggende e colori”

  1. Luogo incantevole, di cui non avevo mai sentito parlare! Non conosco la Val di Non purtroppo, ci sono stata solo di passaggio. Leggere di queste perle d’acqua fra le montagne diventa un pretesto per andare a scoprire zone nuove e meno note di altre, quindi grazie per il consiglio 🙂
    Il prossimo giro in Trentino potrebbe passare proprio da queste parti!

    1. Io sto conoscendo questi luoghi a piccole dosi. Gite fuori porta, anche a sorpresa (come in questo caso). Ogni volta scopro mondi fantastici e mi rendo conto di quanto siamo fortunati ad avere tutte queste meraviglie.

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